Passo Rolle e Baita Segantini da San Martino di Castrozza
Siamo appena arrivati a San Martino di Castrozza dopo qualche ora di viaggio: 3 persone, 3 mountain bikes (smontate), valigie, zaini e tutto il necessario per diversi giorni in una RAV4. Tutto dentro, senza portabici.
Scarichiamo le bici, le rimontiamo, portiamo tutte le nostre cose nell’appartamento che abbiamo affittato e sono solo le 15.30.
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E’ una giornata bellissima, il sole è ancora alto e non possiamo esimerci dal nostro dovere: dobbiamo uscire in mountain bike, per quanto possa essere corto, dobbiamo fare il giro inaugurale della 4 giorni a San Martino di Castrozza.
Iniziamo ad aprire una dopo l’altra le tracce che abbiamo pensato di seguire, almeno parzialmente, fino a quando non ne troviamo una sufficientemente corta da poter essere percorsa prima che il sole tramonti.
Non avendo tempo di approfondire molto, cartina alla mano, la cosa più sensata sembra salire su asfalto fino al Passo Rolle e raggiungere la Baita Segantini nel tardo pomeriggio (tra l’altro è proprio famosa anche per i panorami all’ora del tramonto).
Non ci pensiamo più di tanto, prepariamo al volo tutto il necessario per un giro breve. Controlliamo velocemente che sia tutto a posto: zaini OK, bici OK, telefoni carichi. Si parte.
Attraversiamo San Martino di Castrozza e iniziamo a risalire la lunga salita asfaltata che percorreremo molte altre volte nei giorni seguenti. La salita è costante e costituita da una lunga serie di tornanti che la rendono facilmente pedalabile. Salendo notiamo che c’è una bella traccia quasi completamente dritta che taglia di netto tutti i tornanti: se saremo costretti a tornare indietro sullo stesso percorso, abbiamo già trovato un’alternativa all’asfalto.
Non ci sono strappi micidiali e procediamo spediti per gran parte della salita. Dopo un po’ la mancanza di allenamento unita alle ore di guida della mattina mi avvisano dell’imminente arrivo di un crampo. Ci fermiamo un po’ e facciamo un po’ di stretching. Ripartiamo pedalando in modo quanto più rotondo e regolare possibile in modo da far passare il crampo ma poco dopo ci fermiamo di nuovo, stavolta per fare qualche foto: una piccola terrazza naturale a bordo strada offre un bellissimo panorama sulla valle e sul paese di San Martino.
Ripartiamo: proprio qui la strada diventa pressochè pari e pedaliamo spediti verso il passo Rolle.
Raggiungiamo il passo e saliamo poco sopra il passo dove ci fermiamo a fare qualche foto all’ultimo tratto di strada sotto il passo Rolle, oltre alle solite foto inutili all bici, come se avessero fatto una grande prestazione…in realtà stavolta non hanno fatto proprio niente di speciale.
Da qui il nostro percorso procede verso la Baita Segantini: si prosegue su una strada bianca in salita ma mai troppo ripida ed in circa mezz’ora si raggiunge il famoso rifugio dove inizia la Val Venegia, incastonato tra valli e cime rocciose.
E’ il momento di riposarsi e fare qualche foto:
Dopo questo primo assaggio di ciò che ci aspetta nei giorni seguenti ripartiamo percorrendo la stessa strada bianca. Non molto dopo notiamo uno stretto sentiero sulla sinistra che corre a un centinaio di metri di distanza dalla strada principale e vi si ricongiunge dopo qualche centinaio di metri.
Uno dei miei compagni di escursione lo imbocca, si ferma, medita sul da farsi e decide di girare la bici e tornare indietro.
La prima parte del sentiero in effetti è molto ripida e va fatta a piedi, ma facendomi forza di un “male che vada si casca” vado avanti e si rivela una scelta giusta visto che il sentiero diventa subito godibile, molto stretto, abbastanza scassato, ma certamente meglio di una strada bianca.
Giunti di nuovo al passo Rolle imbocchiamo nuovamente la strada asfaltata in direzione San Martino di Castrozza ma appena inizia la seconda serie di tornanti optiamo per tagliarli tutti lungo il sentiero che avevamo individuato mentre stavamo salendo verso il passo.
Finalmente possiamo mollare un po’ i freni e, facendo attenzione quando attraversiamo la strada, scendiamo a briglia sciolta fino in fondo alla serie di tornanti e rientriamo a San Martino di Castrozza dal lato opposto a quello da cui avevamo iniziato la salita.
Prima giornata finita. Panorami pazzeschi e ottimo giro breve per preparare le gambe ai giorni seguenti.
E primo tramonto sulle Pale di San Martino, con l’inconfondibile colore rosa tipico delle Dolomiti.